mercoledì 16 aprile 2008

12 Aprile 2008

Sabato 12 Aprile 2008. Usciti dall'agriturismo che ci ospita, saliamo in macchina e cominciamo a inerpicarci su stradine sterrate che ci fanno salire e scendere neanche fossimo sulle montagne russe di Gardaland. La natura intorno a noi ha già messo il suo vestito migliore. I fiori dei campi sono letteralmente esplosi. Giallo, viola, rosso, verde...un trionfo di colori. Paradossalmente anche il vento forte e freddo che taglia il viso e rende vano il lavoro dei parrucchieri e il cielo plumbeo aiutano a rendere i colori più vivi e l'idea di primavera più forte e intensa.
Arriviamo davanti a una casetta bianca in cima ad una collinetta. Scendiamo e raggiungiamo un gruppetto numeroso di persone che attende la sposa davanti la porta di casa. Lo sposo invece è giù con noi. Nervoso e teso cerca di far star buono il figlioletto che corre a destra e a sinistra cercando in tutti i modi di sporcare il suo bellissimo frac! Un vero spettacolo! All'improvviso eccola. Per problemi "di pancia" non avevo avuto modo di vedere Francesca il venerdi precedente e di conseguenza non ero preparato a quella vista. Quella vista così familiare eppure così nuova. Attorniata dai parenti mi defilo per farle respirare l'abbraccio caloroso dei suoi cari, poi all'improvviso il suo viso si sposta verso destra sopra la spalla di quello o quella che la sta abbracciando e i nostri sguardi si incrociano. Un occhietto. Un attimo eterno. Amici per sempre.
Dopo una girandola di saluti e di abbracci ci muoviamo in direzione del paese e soprattutto della chiesetta dove saranno celebrate le nozze. Il paese è molto grazioso. Piccolo, semplice e grazioso. Davanti la chiesa un gruppo di bambini accompagnati dalle loro mamme stanno aspettando la loro maestra. Uno di loro tiene in mano un cartello: "Auguri Maestra Francesca il Buozzi Presente!". Lei scende dalla macchina e li saluta, emozionata, uno per uno.
L'entrata in chiesa è accompagnata, oltre che dalla classica marcia nuziale, anche dal "Dolce Sentire". E vedere questa coppia dirigersi verso l'altare e fra loro il frutto del loro amore è un'emozione grandissima.
La cerimonia comincia e, come nelle più classiche delle tradizioni, alcuni invitati cominciano il loro personalissimo tram tram dentro e fuori la chiesa. Io compreso.
Rientrando poco prima dello scambio delle fedi penso: speriamo che il tempo resista fino alla fine della cerimonia.
Scambio di promesse e fedi. Firma dei verbali da parte dei testimoni. Offertorio. Comunione e Benedezione finale.
Usciamo e mentre aspettiamo l'uscita degli sposi, il vento comincia a soffiare più forte e più freddo. Di colpo si placa e una pioggerellina fina e fastidiosa accompagna l'uscita degli sposi. Espletato il rito del lancio del riso sotto l'acqua, risaliamo in macchina e ci dirigiamo al ristorante.
Aperitivo e antipasto. Soutè di cozze e vongole, insalata di mare, carpaccio di pesce spada e salmone, fritti, polenta, affettati vari. Ravioli ai funghi porcini e tartufo, tagliolini al ragù, controfiletto, maialino arrosto, pezzi di faraona, coniglio e tacchino al forno, sorbetto al limone, dolci vari, torta nuziale e brindisi.
Compagnia piacevole. Ospiti allegri e ruspanti. Amici molto rumorosi. In conclusione una bellissima giornata.
La sera, noi amici di Roma, siamo andati a rompere i cabbasisi a casa degli sposi. Due chiacchere ancora. Il tempo finalmente di chiaccherare da solo con Francesca e di godermela 10 minuti solo per me. A mezzanotte ritorniamo all'agriturismo e nella solitudine della mia camera ripenso a quei cinque minuti di pioggerellina che mi aveva disturbato all'uscita degli sposi. Li per li c'ero rimasto male. Tutti a dire: Sposa bagnata, sposa fortunata, e io a pensare: no, sposa bagnata, sposa sfigata. Poi d'improvviso un pensiero confortante. Forse dal cielo 3 angeli hanno voluto manifestare così la loro presenza e la loro commozione davanti a tanta felicità. Forse quelle goccie di pioggia dapprincipio fastidiose non erano altre che le lacrime di 2 padri che dall'alto piangevano al matrimonio dei loro figli. Forse...A me piace pensare che sia così.