domenica 24 gennaio 2010

Riflessioni di un sognatore

Nei giorni scorsi la mia carissima amica S, nel mezzo di una conversazione, mi fa: Simone, l'amore come quello dei film non esiste. Li per li non mi è sembrata una frase da sottolineare e per cui valesse la pena perdere cinque minuti, ma in questa domenica gelida e tersa il pensiero è ritornato a quella conversazione e soprattutto a quella frase. Ma andiamo con ordine.
Mi sveglio intorno alle dieci e mezza con il suono delle campane della cattedrale. Il cielo è sereno anche se la temperatura è proibitiva: il termometro segna -22°C. Un piccione cammina sul davanzale di una finestra del soppalco e sembra quasi che con il becco "bussi" alla finestra chiedendomi di farlo entrare.
Ancora stordito dal sonno, con gli occhi semiaperti scendo le scale del soppalco e apro il frigo. Il latte.....ecco quello che avrei dovuto comprare sabato pomeriggio! Sbuffo, prendo la confettura ai frutti di bosco e le fette biscottate e mi metto seduto al tavolino.
La casa è invasa da un'inconsueta luce che, insieme ad una lunga doccia, riesce a farmi svegliare del tutto. Mi vesto chiedendomi se due pail, una maglietta a collo alto, una calzamaglia e un paio di jeans siano sufficienti per arginare il freddo.
Scendo le scale di casa e come sempre mi meraviglio di come la musica sparata nelle cuffiette del mio i-pod, sappia esattamente come farmi ricordare chi e cosa voglio ricordare. Ma è verso la metà dell'allenamento che il pensiero della conversazione avuta qualche giorno prima mi torna alla mente. E allora, come se mi si accendesse una lampadina nel cervello, rifletto su quella frase che in un primo momento non mi aveva suscitato curiosità. E ci rimango male.
Male come un bambino a cui è stato infranto il sogno di Babbo Natale o della Befana.
No, non può essere. Non ci credo. Non è vero. S sta mentendo.
Finisco l'allenamento e mentre faccio la doccia e mi rivesto continuo a pensarci. Che strana domenica: è dura da mangiar giù, per un milione di motivi. Quasi mi convinco, nonostante tutti i miei sforzi, della bontà della tesi di S.
Eppure alla fine di tanto pensare ecco quali sono le mie conclusioni.

No S, non è come dici tu. O almeno, non per me. Puoi chiamarmi stupido, puoi chiamarmi sognatore, puoi chiamarmi illuso, ma continuerò a vivere con la stessa idea dell'Amore che avevo quando ero alto si è no la metà di adesso. Quando vedevo e sentivo le parole di mio nonno a mia nonna.
E siccome non sono riuscito a trovare esempio migliore eccoti quelle che per me sono le parole più belle che un uomo possa dire alla propria principessa.
Tratte dal film "Se scappi ti sposo..."

Garantisco che ci saranno tempi duri,garantisco che prima o poi uno di noi due o tutti e due vorremo farla finita,ma garantisco anche che se non ti chiedo di essere mia lo rimpiangerò per tutta la vita, perché sento nel mio cuore che sei l' unica per me!....

domenica 17 gennaio 2010

Canzoni

Invece le canzoni non ti tradiscono. Anche chi le fa può tradirti, ma le canzoni, le tue canzoni, quelle che per te hanno voluto dire qualcosa, le trovi sempre lì, quando tu vuoi trovarle. Intatte. Non importa se cambierà chi le ha cantate. Se volete sapere la mia delle canzoni, delle vostre canzoni vi potete fidare.

da Radiofreccia


Se invece volete sapere la mia: beh, oltre al fatto che delle canzoni, delle tue canzoni, ti puoi fidare, aggiungerei che le tue canzoni ti conoscono molto meglio di quanto tu conosca te stesso. La musica ha questo grande potere. Con la musica si può comunicare ciò che si è, si può dire quello che si pensa.Una canzone può rappresentarti molto meglio di mille parole. La musica può essere la cornice di un momento esaltante. La musica può farti respirare in un momento in cui i tuoi polmoni sembrano proprio non volerne sapere. La musica è li, pronta a farti sognare e a portarti lontano. E' li quando proprio non finisci di lasciarti stare e vivere leggero sembra proprio impossibile.
Ci sono momenti in cui accendi la radio e magicamente il pezzo giusto è li per te. Potrei raccontarvene di belle. E probabilmente non mi credereste.
La musica mi è entrata dentro che non avevo neanche finito di mettere su tutti i denti da latte. Barcollavo in giro per casa come il peggior ubriaco scanticchiando tra una stanza e l'altra "Mi vendo" di Renato Zero. Mio padre mi ha iniziato, come del resto un pò tutti quelli della mia generazione, alle canzoni degli anni '60, ai Beatles, a Dylan, Ella Fitzgerald e Arethra Franklin, Mina e Battisti. Mio nonno invece a Domenico Modugno e Renato Carosone. Per i Doors devo ringraziare mia sorella. Così come per i Litfiba. Quante differenze eh.
Amo tutta la musica. E non mi piacciono le categorie mentali che ne escludono tipi rispetto ad altri.
La buona musica è LA BUONA MUSICA. E per me questo equivale a "sentire" qualcosa ogni volta che sento un brano. Poco importa se la canzone è rock, pop, classica, leggera.....o se è di questo o di quel'altro. Certo sarei ipocrita se non ammettessi di avere i miei autori preferiti. Di avere un genere musicale che approccio più spesso e più volentieri. Ma questo non mi impedisce di sentire veramente qualsiasi cosa.
La musica è la mia compagna fedele qui in Polonia. E' con me al mattino appena mi sveglio, quando lavoro, quando torno a casa la sera e mi faccio la doccia, quando cucino.
Mi scorre nelle vene. La fortuna è quella di poter imbracciare la mia chitarra e continuare, a 34 anni suonati, a fare sogni di rock ‘n roll. Continuare a vivere ad orecchio anche se si stona di brutto.

mercoledì 13 gennaio 2010

14 Gennaio - AUGURI MAMMA

Funzionava ancora la radiosveglia in cucina che per anni ha segnato le due. Musica italiana gracchiava leggera in una mattinata di giugno dal sapore magico. Il cielo era più azzurro che mai e il sole ubriacava di luce tutto l'interno. Credo di non aver più rivisto in vita mia un sole così giallo.
Avevo tre anni e tu "aspettavi" Francesca. Bellissima nel tuo vestitino a fiori violetto, mentre canticchiando un pò sopra la radio preparavi il pranzo...
Questo il ricordo più dolce e più vivo che porterò sempre con me. Ovunque andrò, ovunque starò. E che mi farà sentire come quella mattina ogni volta che cercherò un pò di casa.
Oggi è il tuo compleanno, AUGURI MAMMA!
Ed oggi più che mai vorrei sentire la tua voce. Parlami ancora di te: di quello che sognavi, di come ti vestivi, di come ti pettinavi, del tuo lavoro, di via Nazionale.
Raccontami se all'epoca ero già nei tuoi pensieri e se era proprio questo il figlio che volevi...
Mi hai insegnato tutto. Tutto quello che so. Tu e papà.
A te devo la sensibilità, la gentilezza, la capacità di ascoltare senza interrompere. A te devo l'equilibrio e la capacità di razionalizzare ogni cosa. A te devo la capacità di capire gli altri.
A te devo la voglia di aiutare chi ha bisogno e il senso del dovere.
A te devo chi sono ora. A te e a tutti i tuoi sacrifici.

Stasera non potrò essere fisicamente a festeggiare con te. Ricordo la mattina della mia partenza. Ricordo e conservo il tuo sms. So che comprendi le mie scelte, d'altronde l'hai sempre fatto. Sappi che sei sempre con me.
Se potessi avere la bacchetta magica per regalarti qualcosa non avrei dubbi: ti regalerei un pò di leggerezza. Troppo tempo ti ho visto un'ombra sul viso. Troppo tempo "non ti sei lasciata stare". Vorrei tanto rivederti sorridere come quella mattina di giugno di tanto, troppo, tempo fa.

Sei una gran Donna mamma! Goditela tutta! Alla faccia di chi NON ha compreso, alla faccia di chi NON sa, alla faccia di chi una sua vita NON ce l'ha e tenta di aggrapparsi alla tua, ma soprattutto PER me! Soprattutto PER te!

E allora non mi rimane che mandarti un bacio. A te. Alla mia mamma: tanti auguri di Buon Compleanno!!
Ti voglio bene

Simone