lunedì 27 luglio 2009
Chi ben comincia....
La prima volta che indossi caschetto, occhiali, guanti, giacca con mostrina Technip, giubotto catarifrangente, pantaloni antistatici, flame retardant e acid resistant, scarpe antinfortunistica e imbracatura anti caduta e ti dirigi verso l'impianto è un momento eccitante. Per uno che fa il mio mestiere: indimenticabile.
Ti senti come un astronauta che si appresta a salire sullo Space Shuttle, un calciatore che sta per calcare per la prima volta l'erba dell'Olimpico, un pugile che sta per salire sul ring per combattere per il titolo mondiale dei pesi massimi.
I 400 metri che separano gli uffici dall'inizio del campo li percorri fiero ed orgoglioso. Ogni passo senti tutta la tua concentrazione, la tua attenzione, il tuo entusiasmo crescere indefinitivamente.
La mattina del mio "battesimo" era una mattina soleggiata. Venti che spiravano da sud avevano spazzato via le nubi dei giorni precedenti e un sole effimero riusciva a regalare un lieve tepore.
Più ci avvicinavamo e più la tensione saliva. Pino è prodigo di consigli: "Guagliò, in campana....Occhi aperti....Security First.....non fare cazzate...stammi dietro...domanda se non sei sicuro....guarda che quando entriamo ci sarà una Babele quindi mi raccomando....". Seguo tutte le raccomandazioni con grande attenzione.
Lui è una persona in gamba. Mi sono bastati 5 minuti a chiaccherare con lui il primo giorno per capirlo. Un vero Signore: bravissimo sul lavoro e umanamente eccezionale! Siamo arrivati. Pino si volta, mi guarda, cenno d'intesa...si parte! La tensione che ormai aveva toccato il suo apice svanisce immediatamente quando riconosco una valvola di controllo....e lì, lì...Pino quello è il compressore centrifugo...e li....ancora devono collegare tutti quei manifold....attenzione: Pino non ti pare che quei supporti siano storti?
Lo so...non vi starà dicendo molto quello che state leggendo. Ma pensate soltanto alle sensazioni che avete avuto la prima volta che vi è capitato di vedere una cosa di cui avete sentito parlare per anni...il solo fatto di averla riconosciuta vi manda in estasi. Figurarsi poi per uno come me che (sorprendendo per primo se stesso) ha cominciato questa nuova avventura con gli occhi del bambino.
Cerco di stare attento più che posso. In effetti il pericolo è dietro l'angolo. Gente che salda, che urla, che sega, che trapana, gru, sollevatori, persone che ti camminano sopra la testa, rumore di martellate, divieti, buche, insomma: Roma nell'ora di punta sembra il Paradiso Terrestre. Ad un tratto si uniscono a noi due colleghi, uno dei quali sarebbe il responsabile di tutta la parte campo. E dopo i primi convenevoli si aggiunge al gruppo il responsabile della sicurezza. Si comincia così a discutere del problema che eravamo venuti a vedere e dopo poco le opinione convergono sul fatto che avremmo dovuto vedere anche l'altra parte dell'impianto per cercare di capire e uniformare. Cominciano quindi a camminare verso la seconda area e quello della sicurezza mi fa:"Vedi di non farti male è..." ed io:"Grazie della fiducia!" e lui di rimando:"Conosco i miei polli...". Non ci resto benissimo, ma chissene frega: sono in cantiere e almeno per quel che riguarda la mia parte comando io! All'improvviso la pavimentazione finisce e si deve proseguire lungo un ampio tratto sterrato dove scavatrici lavorano ininterrottamente da due giorni per poter permettere agli elettrici di posizionare i loro cavi. Il fichetto del manager si gira (anche verso Pino!!! la gente non conosce vergogna) e fa:"Mi raccomando,venite dietro di me..." L'aria era quella dell'uomo che non deve chiedere...mai! Solo che non fa in tempo a girarsi che mette un piede in fallo e quasi casca...
E mentre lui cerca dignitosamente di ritrovare l'equilibrio penso: e noi dovremmo costruire un impianto con questi personaggi? Potevamo vince la guerra??? Ma d'altronde si sa: chi ben comincia....
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
3 commenti:
Mo te lo dico: è il primo tuo racconto che per me ha qualcosa di coinvolgente. Lo vedi che l'aria diversa te fa bene?
Te abbraccio Simò.
Torno ora pra dalla Corsica per ferie, curioso di sapere come va li in Pollonia! Ed ecco pronti due bei post carichi di entusiasmo e voglia di fare! Vedrai Simò che passato qualche tempo la frase mollo tutto sparirà dalla tua mente......ti ricordi in Leonardo? Lo dicevamo ogni giorno, ma abbiamo sempre resistito in attesa di qualcosa di migliore...ed ora qualcosa di migliore è arrivato! Dai che vai alla grande!
PS: quando torni fregate un paio di caschetti che mi possono servire! Gellattiiiiiii
Un abbraccione!
Fabiè: me mancavi!
Ste: grazie!
Posta un commento