venerdì 9 aprile 2010

Pessimismo cosmico

Quando questi giorni arrivano non puoi farci nulla. Arrivano e passano. A te non rimane che, passata la tempesta, raccogliere i cocci di quello che è rimasto e ricominciare.
Nere. Due giornate così era da almeno sei, sette anni che non le passavo. Di colpo sono tornati i fantasmi del passato. Di colpo tutti gli sforzi per migliorare e migliorarmi sono stati spazzati via.
Sono crollato. Un castello di sabbia costruito con tanta fatica che in meno di un secondo è stato buttato giù dalla risacca dell'onda che gli si è abbattuta contro. Giustificazioni? Nessuna. Non ho voglia di giustificarmi. Non ha senso. Ed è un esercizio che non voglio fare. Anzi, tutt'altro.
Non mi consola il fatto di aver dato tutto, non mi consola il fatto che le critiche, le accuse, i giudizi negativi, vengano da persone che non stimo e che ritengo inette. Non mi consolo perchè, che mi piaccia o no, io con queste persone devo viverci, lavorarci. Saranno queste persone che finita quest'esperienza dovranno dare un giudizio su di me.
Mi è stato sempre insegnato che 2+2 fa sempre 4. Che prima o poi il lavoro paga, che se dai tutto il risultato è li ad aspettarti. Sempre. In ogni campo. Proprio come la pentola d'oro alla fine dell'arcobaleno.
Beh signori, il risveglio è stato brutto. Traumatico.
Lo sapevo già. Ho sempre fatto finta di niente. No, non cominciate nemmeno a parlare. Non sono un ingenuo. So anche io che poi ci sono mille fattori, mille variabili, mille possibili contrattempi. Il concetto è un altro. Il concetto è che nonostante tutto quello che mi diciate io sono convinto che le cose che devono succedere, succedono. E basta. Soprattutto se hai dato il massimo.
Sono un illuso? Un sognatore? Un pirla? Uno che vive fuori dai tempi? Uno che sbatterà sempre il muso? OK! E non pensiate che io mi lamenti. No. Io voglio vivere così. L'ho scelto. Sono così. Idealista convinto. Pragmatico al momento. Contraddittorio per definizione. Solo non aspettatevi che io non abbia delle debolezze, o che in determinate circostanze non abbia di queste giornate. O che qualche brutta giornata non possa capitare...
Tranquilli.
Ho sempre detto di essere come l'Araba Fenice. Uno che è stato in grado di vivere trentaquattro anni in questo modo. Uno che è caduto, distrutto, e poi è stato sempre capace di rialzarsi. Uno capace di arrivare ad un pelo dal baratro e fermarsi guardando giù. La vertigine non è paura di cadere, ma voglia di volare alle volte. Uno capace di "risorgere" dalle proprie ceneri migliore, ma sempre fedele a se stesso. Fedele all'idea romantica che nel mondo esiste un'altra razza. Qualcuno che come me è felice di giocarsi tutto a testa o croce e non gli importa che sia tutto buio o tutta luce. O bianco o nero...quante volte l'ho detto?
Un giorno incontrerò in giro gente nuova. Si, e sarà una cosa straordinaria. Gente che come me lo scriverà sui muri. Nell'aria. Che avrà la forza di gridarlo.
Forse quelli che non fanno parte di questa razza nuova ci diranno che non si fa, che siamo noi gli egoisti mica la realtà, ma abbiamo solo questa vita...c'è chi ce ne ha un'altra?
Nonostante tutto, nonostante non nego che la botta è stata brutta, non mi arrendo. Anche se la voglia di mollare tutto è passata milioni di volte nella mia testa ieri. Secondo me non sarebbe un disonore. Una persona che vedesse oggettivamente la situazione comprenderebbe. Io la comprenderei. Ma non mollo, non per orgoglio, ma perchè mi scoccierebbe parecchio non finire una cosa che ho cominciato.
C'è chi mi ha detto di utilizzare gli occhi della tigre. Di essere fiero di quello che ho conquistato con le mie forze. Beh, più che della tigre oggi i miei occhi sembravano più quelli di un gattino spaurito. E la mia testa non era molto alta. Ma chi crede che mi sia arreso, che non insegua più l'utopia, che io abbia mollato...allora di me non ha capito granchè.
Ho i miei tempi. Non sono un tipino facile. E ho bisogno di toccare il fondo alle volte. D'altronde esiste posizione migliore? Da lì puoi solo risalire...se ne hai la forza. E quella ancora non sono riusciti a togliermela.


Prenditi quello che sei
e non rimpiangerti mai
se non ti piaci, vedrai...
non cambierai
non cambierai
non cambierai
non cambierai... mai!

Prenditi quello che vuoi
e non nasconderti mai
guarda le spalle che hai
forse ce la farai
forse ce la farai
forse ce la farai
forse ce la...
forse ce la...
forse ce la...
forse ce la...

Guarda che cielo che hai
guarda che sole che hai
guardati e guarda cos'hai
e........ guarda dove vai!

1 commento:

Fabio ha detto...

Non so bene in realtà cosa sia successo o cosa stia accadendo, ma amico di mille "sventure" sia all'università che e soprattutto in Leonardo.....beh che dire avanti, sempre e comunque! E come sai io sono sempre disponibile.....