lunedì 7 gennaio 2008

Una telefonata

Tornando a casa dopo una lunga giornata di lavoro e una dura sessione in palestra noto sul viso di madre un leggero sorriso. No, non era un sorriso ma qualcosa di più. Avete presente la faccia di un bambino che ha appena commesso una marachella? O quella di quando ha mangiato un pò di cioccolata di nascosto?
Non gli do soddisfazione. Entro e faccio finta di niente. Anche perchè penso: se è qualcosa che mi vuol dire non tarderà a farsi viva. E infatti puntuale come il cannone del gianicolo a mezzogiorno eccola che bussa alla porta di camera mia.
Ti devo dire una cosa...maddai?! Oggi pomeriggio ha telefonato Francesca. Mia sorella non poteva essere (mi avrebbe chiamato direttamente), non rimaneva che "quella" Francesca. Maddai? faccio io tra l'emozionato e il preoccupato. Si, fa mia madre, mi ha lasciato il suo numero di telefono.Puoi telefonare a qualsiasi ora.

Mangio una fettina parlando con Sara. Racconto l'antefatto e le dico che gli avrei fatto sapere più tardi. Mamma mia...quanto sarà che non sento Francesca? Ehhhh di più. Eppure lei è sempre stata presente. No, non con voi della Compagnia no. Ma in come sono io.
Voi dite che ho un caratteraccio? Beh avrei voluto vedervi al posto di Francesca.

Siamo cresciuti insieme. Quando l'ho conosciuta io avevo 12 anni. Lei qualcuno in più (non tanti è...eppoi di una signora non si dice MAI l'età!). Ero la mascotte del gruppo. Il più piccolo. Quello da difendere e da perculare. Quello da proteggere e da coccolare. Ed infatti, insieme ad un'altra ragazza di nome Elena, Francesca è stata contemporaneamente la mia migliore amica, una seconda mamma, una sorella maggiore. La prima vacanza da solo? A Gardaland insieme a lei, Elena e Cristian. La prima sigaretta? Insieme a lei. La prima litigata seria? Con lei.
Penso che le parole:" Quando passo io tu mi devi dare tanto di cappello!" oltre a risuonare ancora per via Sant'Arcangelo sono ancora nelle sue orecchie fuse con le risate che dopo ci siamo fatti insieme. E la patente, la macchina, il sabato sera a viale trastevere ad inseguire una peugeot 205...
Quanto le piaceva stuzzicarmi! In tutti i modi. E io quanto mi incazzavo. Eppure guai a chi mi toccava Francesca. Guai a chi mi toccava Elena. Loro potevano permettersi di dirmi cose che nessuno (neanche le mie ragazze di allora) poteva. E io magari a loro.Ma in quella cucina nell'appartamento al terzo piano quanti pianti, quanti risate, quante confidenze, quanti pettegolezzi, quanti vaffa e quanti auguri ci siamo fatti?
Poi la vita, come spesso accade (ma è proprio la vita? o siamo noi che ad un certo punto molliamo un pò la presa?), ci ha portato piano piano a vederci meno. Ci volevamo meno bene? No assolutamente. L'Amicizia, quella con la A maiuscola, non ha mica bisogno di vedersi tutti i giorni. E neanche di sentirsi. Solo percorsi di vita paralleli. Io sempre più preso dall'università. Lei sempre più presa con un ragazzo che è riuscito a rubarle il cuore.
E così eccomi davanti al cellulare. Il numero l'ho già composto. Solo che tutto questo e tanto, tanto altro, mi gira nel cervello. Ma ce l'ho il coraggio di schiacciare l'invio? Si, ce l'ho. Squilla. 1, 2 poi all'improvviso un "Pronto?"...e la sua voce. No, non l'ha cambiata. Sono cambiate tante cose da quando eravamo due adolescenti che crescevano insieme, ma la voce, quel particolare timbro è sempre lì a ricordarci le cose buone della nostra esistenza.
E ci rimettiamo a parlare. Novità. Quanto tempo. Ti sei laureato. Chiedo sempre di te. Cristiano ha tre anni. E poi è un raccontare e ricordare che è giusto resti nella mia mente. Come credo sia rimasto nella sua.

Il 12 Aprile si sposa. Ha ripensato a me. Che onore. E allora questo post è per lei. Per dirle non solo che sarò lì qualsiasi cosa succeda, ma per dirle anche che se oggi sono come sono, e sono quel che sono, con i miei pregi e con i miei difetti, è anche grazie ad una persona che per ben 13 anni ha camminato con me fianco fianco...

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Appena ho letto questo post mi e' venuto in mente un libro di A.De Carlo:"Di noi tre" , che e' la storia di una straordinaria amicizia, un'amicizia nonostante tutto...Quasi quasi me lo rileggo...

The Captain ha detto...

Allora vuol dire che il mio stile narrativo migliora........o no?
;-)

Ma me lo presti?

Anonimo ha detto...

... SI,SI, TANTO COMMOVENTE .... AH BELLO ! CHE DEVO SPOSARMI ANCHE IO PER MERITARMI UN POST ? GUARDA CHE SONO STATA TANTO MALE IO !!!

Anonimo ha detto...

Maaa...tanto male? Sei mica la signorina che è stata tanto male perchè le è successa una cosa che nn le era mai capitata prima?! Se si, batti un colpo e vediamoci!!!
Un bacio bella

Anonimo ha detto...

Francesca....dovunque e chiunque tu sia, facci un favore.....liberacene !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Sto scherzando Captain, lo sai che ti voglio bene....cazzarola,non ce lo diciamo mai.....allora lo sai che c'è....COMPAGNIA !!!!!! VI VOGLIO BENE !!!!!!!

Anonimo ha detto...

Uhh...che uomini d'altri tempi che abbiamo in questa compagnia, uomini che nn hanno timore di manifestare i propri sentimenti. Eh, donne, accorrete numerose!