martedì 15 luglio 2008

Riflessioni notturne

Una coppia di amici si lascia. Si lascia dopo 10 anni. Forse? No, meglio guardare in faccia la realtà! E chiamare le cose con il proprio nome e cognome.
Alle volte "...gli occhi fanno quel che devono, niente meno e niente più, tutto quello che non vedono è perchè non vuoi vederlo tu..." , o forse semplicemente è dura guardarsi in faccia e dirsi che le cose (purtroppo) non sono andate come avremmo voluto. La colpa? Ma perchè quando due si sono amati, rispettati, hanno dato tutto e poi alla fine si sono persi si deve sempre cercare un colpevole? E' la vita! E' crudele, ma è così. Dieci anni dicevo. Tanti. Troppi per far scivolare tutto nel più squallido dei finali. Troppi per non capire che forse è l'ora di guardare in faccia la realtà. Troppi per non capire che la campanella è suonata da tanto tempo e che stiamo aspettando un miracolo che non avverrà...
E gli stati d'animo si mescolano ai ricordi più belli. E allora vorresti ripensarci, vorresti corrergli dietro e dirgli:"Amore, no...non andare via...riproviamo!" ed è lì che sbaglieresti. Lì, che per la prima volta da quando state insieme, mentiresti a te stesso e mentiresti all'altro. Lì che per la prima volta calpesteresti la tua dignità e la sua.
Giorni fa la prova più difficile da superare sembrava essere quella di riprendere in mano le fila della tua vita e di guardare finalmente in faccia la realtà. Oggi che tutto questo è stato fatto sembra niente paragonato al dover affrontare la SOLITUDINE che una rottura comporta. Del dover affrontare "la mancanza delle piccole abitudini" che fino a quel preciso istante ci sembravano così stupide, squallide e insignificanti. E invece tutto ad un tratto (come se un burattinaio crudele avesse tolto il velo che avevamo davanti al cuore e agli occhi un secondo dopo) queste cose ci appaiono per quello che sono sempre state: importanti e belle.
E la nostalgia ci avvolge. Cala il silenzio ed intorno è solo rumore.
Allora vorresti fuggire, partire, fare mille cose, vedere tante persone...e tutto per non rimanere da solo. Per sfuggire alla domanda che ti ronza nella testa e che provi a scacciare con tutte le tue forze inutilmente: "Avrò preso la decisione giusta?"
Io credo che la risposta sia sempre affermativa. In ogni caso.
Credo che se stiamo cercando la favola è giusto lottare per averla. E' giusto non accontentarsi. E allora è anche giusto lasciare perchè non si è più convinti.
Nella fiaba Cenerentola non va mai dal principe (o viceversa) a chiedergli una pausa di riflessione perchè non è più sicura...
"Non si può cercare un negozio di antiquariato in via del Corso...non si può cercare l'ombra in un deserto...o scoprire che è difficle incontrarsi in mare aperto...prima di partire si dovrebbe esser sicuri: di che cosa si vorrà cercare, dei bisogni VERI!"

Se poi dopo aver lottato si è caduti sconfitti: "Niente paura...ci pensa la vita mi han detto così!"...basta solo aver il coraggio di viverla.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Simo, ti voglio bene xxx

Silvia ha detto...

Questa storia mi ha fatto rivivere qualcosa che tu sai... mi viene la pelle d'oca e le lacrime agli occhi ogni volta che la leggo...