lunedì 5 novembre 2007

Omaggio




Avevo promesso a me stesso che in questo mio spazio non avrei mai parlato di calcio. Non manterrò la promessa, perchè tornando a casa sono venuto a conoscenza della morte di quello che tutti nel mondo del calcio chiamavano "Il Barone". Lui era Nils Liedholm.






Per chi non "mastica" calcio questo mio post non dirà molto, anzi. Però chiedo aiuto a chi vive una passione. Solo chi vive una passione, come io vivo il calcio e la Roma, può riuscire a capire queste mie povere parole.



Ero un bambino di appena sei anni. La Roma vinceva il suo secondo scudetto ed in panchina c'era un "Signore" del calcio internazionale: Nils Liedholm appunto. Non potrò mai scordare la gioia e l'emozione di quel giorno. Giù in strada a far festa con mio padre. I caroselli con le macchine, la città giallorossa. Novantesimo minuto e la domenica sportiva. Le interviste. E quella parlata: lenta, sbiascicata, in cui ogni parola era pesata, pensata, misurata, ironica e tagliente. Paradossale alle volte.


Con quell'aria trasognata e i modi gentili ti incollava al video. Sapeva dire sempre la cosa giusta al momento giusto. Rispondeva sempre, ad ogni domanda: con quella semplicità che è propria dei grandi uomini.


Da calciatore aveva vinto parecchio. Col Milan e con la sua Svezia. Amava ripetere però che la sua migliore partita era stata la finale del Campionato del Mondo persa col Brasile di un certo Pelè. Ai giornalisti che lo guardavano sbigottiti e gli chiedevano il motivo di una tale affermazione visto che quella partita era finita 5-2 per il Brasile lui semplicemente rispondeva: "Si, è vero...ma fino a che sono stato in campo...noi vincevamo 1-0."


Era un mito del calcio, ma la cosa più importante lo era nella vita. Un uomo che trasudava carisma. Anche nelle pause dei suoi discorsi: alle volte cercate ad arte ed altre cercate per pescare nel suo stentato vocabolario italiano.


Volete sapere chi era Nils Liedholm? Sentite qua. 1982: tre ragazzi (che allora avranno avuto 16/17 anni) avevano marinato la scuola per andare a vedere la Roma allenarsi al campo delle Tre Fontane. Martedi stessa storia. Mercoledi ancora. Giovedi mattina Il Barone vedendoli ancora sugli spalti li chiamò, li fece entrare in campo e li mise a sedere in panchina con lui a guardare gli allenamenti. Lui era taciturno come sempre. Ogni tanto qualche ordine ai giocatori. Ad un certo punto si alza, li guarda e gli dice: " Guardateli bene i vostri idoli...basta un secondo...si rompe un ginocchio ed è tutto finito...studiate! E se domani vi rivedo chiamo i carabbinieri!"...Ecco chi era Il Barone.


Ma era anche quello che faceva la formazione chiedendo consiglio al suo mago di fiducia, quello che alla fine del primo tempo di una partita giocata malissimo dalla sua squadra sostituì il giocatore migliore dicendo agli altri:"Lo tolgo perchè va troppo forte per voi!", quello che il giorno che doveva sostituire Falcao (Il Divino) con uno scarparo di terza categoria disse:"Ma guardate che lui è meglio di Falcao!!!", quello che voleva convincere tutti i giornalisti che "Si gioca meglio in dieci contro undici che undici pari"...
Paradossi. Paradossi conditi da ironia: ricordate il cameo che fece nel film "L'allenatore nel pallone" insieme con Lino Banfi? Incredibile...
L'ironia è un'arte difficile, figurarsi l'autoironia...eppure lui era pieno di entrambe.


Sapeva tenere a bada una squadra di calcio senza mai alzare la voce...gli bastava uno sguardo! Sapeva far fare gruppo. Sapeva proteggere i suoi ragazzi addossandosi le colpe di una sconfitta: solo i leader sanno fare ciò!


Da oggi il già tanto screditato mondo del calcio è un pò più povero! Mai sopra le righe, mai una parola fuori posto, mai un gesto sbagliato. Era un Insegnante. Insegnava calcio si, ma prima di tutto insegnava Vita...


E allora con le lacrime agli occhi ti ringrazio Barone. Per tutto quello che hai rappresentato per un bambino che aveva il pallone e la Roma come amici...per tutto quello che mi hai fatto provare...per la consapevolezza dei tuoi insegnamenti anni dopo... Grazie!



Buon viaggio Barone...



NdR: Questo post è personale e non va commentato...




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