venerdì 5 ottobre 2007

Un pomeriggio nel traffico


Oggi pomeriggio ho accompagnato un mio collega alla stazione Tiburtina. Alle 16:45 appuntamento sotto il palazzo dove lavoro io ( lui è in un'altra palazzina). Mi preparo psicologicamente:era tanto che non passavo un pomeriggio nel traffico. So già che sarà un'avventura. Prima di scendere, sguardo veloce al sito di optotelematics per verificare le condizioni del Raccordo Anulare. Corsia esterna: dalla Pisana all'Appia tutto fermo! Corsia interna: solito super mega ingorgo all'altezza della Flaminia ma tutto sommato sembra scorrere. Segno della croce e via si parte. Unico obiettivo: essere alla stazione dei pullman prima delle 18. Ce la faremo?
Dopo brevissimo ragionamento decido per la corsia interna. Tutto sembra procedere alla grande. Aurelia, Boccea, Tomba di Nerone: tutto libero o quasi...comunque camminiamo! Si, come sempre c'è l'idiota che inchioda e non sai perchè...quello che se non si sposta almeno ogni 4 secondi da una corsia all'altra si sente male(naturalmente senza freccia), ma tutto sommato la conversazione è piacevole e il fato sembra arriderci.

Uscita Flaminia: primi segnali di forti rallentamenti. Niente di male. Lo sapevamo.

Devo dire che mi piace molto farmi gli affari degli altri quando sono in macchina e il Raccordo è sempre ricco di "casi umani". C'è quello che si scaccola, la signora che si rifà il trucco (ma poi dico io, non stai andando a casa????E mica devi andare a sfilare, no?), quello che sbadiglia, quella che è così brutta, ma così brutta...che me sembra l'amica mia "Tatiana"(l'ho già sentita questa, mi sbaglio?), il "coatto antico" con una Tigra del '96...e infine lui: il "clacsonista"!

Specie di animale che tutti vorrebbero vedere estinguersi e per il quale credo neanche il WWF muoverebbe un dito, questo piccolo, inetto omunculo sembra avere un tic nervoso che porta automaticamente la sua mano destra sul clacson ogni qualvolta una delle trecento persone che guidano una delle trecento macchine che gli stanno davanti comincia a pensare di toccare il freno o alzare il piede destro dall'acceleratore.

Ma dico io: ma che cazzo suoni? Ma non lo vedi che siamo tutti fermi? E poi, ma davvero pensi che il tuo clacsonare possa avere effetti tipo Mosè sul Mar Rosso e aprire in due quell'ammasso di lamiere?

Comunque, dopo circa 15 minuti di semi-passo uomo (il passo uomo sarebbe stato chiedere troppo...un uomo ci avrebbe doppiato facilmente) riusciamo a superare il ponte e la situazione si fa di nuovo tranquilla. A questo punto sono le 17:18. Bene penso io, ora da qui fino all'uscita Tiburtina tutto liscio. Magari i problemi arriveranno sulla Tiburtina. E invece miracolo dei miracoli: niente tutto perfettamente tranquillo fino a duecento metri dalla stazione. Il bello però deve ancora avvenire. Lascio alle 17:47 il mio collega alla stazione degli autobus. Mi ringrazia. Si scusa per avermi fatto fare "un bel giro" e se ne va.

E ora? Faccio il centro. Si è meglio. Bastano cinque minuti al raccordo per diventare un'orgia di ferro e smog! Proseguo fino al Verano, salgo su per il Policlinico, Castro Pretorio, Termini. Traffico sostenuto, ma sono le 18:10 di venerdi: che cosa pretendo?

Via Cavour: l'apoteosi! Tutti in fila. Si ricomincia a guardare nelle macchine. Il pischelletto neo-patentato con la Mercedes del papà, una coppia che litiga,una donna parla con l'auricolare, un'altra guida talmente vicina al volante che penso: o è alta come un playmobil o non ha le ginocchia (perchè come farà a staccare la frizione è degno del Terzo Mistero di Fatima) e infine lui: il "clacsonista". Stavolta del tipo peggiore: lurido e viscido.

Finestrini aperti, carrozzeria auto piena di strisciate e ammaccature, magliettina aderente verde militare con macchia di unto in bella vista all'altezza dello stomaco, sigaretta nella mano sinistra, barba incolta, capello untissimo. Età anagrafica: 40 anni. Età dimostrata: 55. Sedile leggermente inclinato per far posto a quella che dovrebbe essere la sua pancia. Ve lo state immaginando? No, non riuscireste mai. Alternando rotti magistrali a clacsonate e bestemmie dimostrative (oltre che figurative: 10 per la fantasia perchè alcune non le conoscevo!) abbiamo fatto insieme tutta Via Cavour e gran parte di Via dei Fori Imperiali.

Quando lo vedo allontanarsi da me penso: il prossimo che suona un clacson lo uccido!

Fortunatamente tutto procede bene. Prendo Sara. Facciamo un giretto per negozi. La riporto a casa. La saluto e vado via. Alle 20:00 devo essere a casa. Perchè?Perchè da che mondo è mondo a casa mia si pranza alle 13:00 e si cena alle 20:00! Arrivo a trecento metri da casa mia. Una macchina dietro di me lampeggia: e mò quest'altro che vuole? lascio stare...tutto, ma non suonare il clacson! Metto la freccia e giro verso il cancello di casa mia. Sto per schiacciare il pulsante di apertura sul telecomando del cancello automatico e...eccola lì la clacsonata.

Tiro il freno a mano, spengo l'auto e scendo...mio padre voleva fare il simpatico...e poi dici che vanno a finire sul giornale! Notte a tutti.

1 commento:

Silvia ha detto...

Modo molto simpatico di sdrammatizzare le incazzature che ci prendiamo ogni giorno,hai reso bene l'idea, prima o poi ci verrà l'ulcera, certo è meglio prenderla così!!!